30 motivi e uno per passare al chiostro fino al 5 giugno 2021
Dopo la premiazione e l’inaugurazione domenica 23 maggio del Concorso Fotografico Lo Spirito del Teatro, con il ricordo dell’amico pompiere Marco Triches, tragicamente scomparso nell’incidente di Quargnento del 2019, rimane aperta, fino a sabato 5 giugno, la mostra fotografica con le 30 originali foto finaliste, frutto di una selezione di 500 foto arrivate da tutta Italia sul tema Lo spirito del Teatro.
La mostra, a ingresso gratuito, sarà visitabile al Chiostro di Santa Maria di Castello con i seguenti orari: dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 17; sabato dalle 15 alle 20.
I motivi per andare a vedere una mostra gratuita, che si visita in circa 15 minuti, sono ovviamente i 30 diversissimi e originali sguardi con cui ognuno dei 30 fotografi ha descritto, a modo proprio, il multiforme spirito del teatro, uniti al luogo che fa da cornice alla mostra ovvero il Chiostro di Santa Maria di Castello.
Il Chiostro che affianca la chiesa tardo-romanica più antica di Alessandria rappresenta infatti un piccolo giardino e angolo di pace da vedere e rivedere per tutti, che conserva al suo interno, pur essendo in pieno centro, il silenzio perfetto per contemplare una mostra, quello che per secoli sperimentarono probabilmente i monaci ospiti dell’Abbazia. Un luogo che appartiene alla storia della città e che ha nell’ospitalità il suo destino, fu giardino e asilo per orfani di guerra nel 1900 ed è ora ostello per turisti.
Trenta sono gli scatti quindi, tutti da vedere e ognuno racchiude un pensiero, scritto dal fotografo stesso, che si può leggere nelle didascalie esposte.
Tra queste immagini va ricordata certamente la foto vincitrice del concorso scattata da Alberto Pezzuti che ha giudicato il teatro il rito più puro, quello più vicino alle forme primordiali, e quindi più efficace nella sua funzione liberatoria sociale.
Nell’immagine “Lo spettacolo è fuori” ha voluto raccontare un incontro con un’attrice che, in strada, nel cortile di un grande palazzo storico prova la sua parte senza avvertire il peso dello sguardo dei passanti e quello pesantissimo del suo occhio-camera.
Ma dopo aver reso omaggio al vincitore decretato dalla giuria del concorso, è giusto citare gli scatti che più hanno colpito i visitatori, invitati giocosamente da Elisabetta Buratto, curatrice della mostra, a posare un sassolino a fianco della loro immagine preferita nel giorno dell’inaugurazione. Gioca in casa la foto più popolare, scattata dall’alessandrina Marina Ferrucci che con “Condivisione” ruba tra la folla l’attimo magico di un piccolo incontro giocoso che mette in comunicazione due mondi lontani in un frangente particolare.
Lo scatto, come viene raccontato dalla stessa autrice, è stato realizzato in occasione della Stralessandria, evento che Marina ha seguito, documentando la partecipazione di un’associazione che si occupa di progetti di accoglienza e assistenza richiedenti asilo.
A seguire nel gradimento del pubblico intervenuto all’inaugurazione, la foto di Mauro Fumagalli che raffigura le pulizie del palco in un’immagine nata casualmente, mentre camminava con la macchina fotografica al collo. Il suo scatto si intitola “La fine”. Ma Mauro sostiene che dopo ogni fine c’è un nuovo inizio. E le tavole del palcoscenico continueranno a scricchiolare.
È piaciuta molto anche la foto di un altro alessandrino Alessandro Magagna, che ha saputo magistralmente ritrarre lo “Stupore” di sua figlia Matilde, mentre osserva le prove di uno spettacolo di danza. Alessandro era al Teatro Alessandrino di Alessandria. Il teatro era vuoto, poco illuminato, c’era un’atmosfera di pace e silenzio. In quel momento sua figlia viene illuminata da una luce che arriva dal palco ed è quello il momento dello scatto.
Citiamo ancora l’immagine di Laura Bolognesi che della sua foto piena di tenerezza “Shsilent” scrive: “stavamo facendo le foto durante le prove di uno spettacolo di danza classica, io mi sono intrufolata dietro le quinte. Gironzolavo furtiva quando in un frammento di secondo mi si è presentata davanti agli occhi questa scena all’interno della scena: due bambine una che zittisce la più piccolina che imitava i passi delle grandi, sognandosi prima ballerina ma facendo troppo rumore. Il gesto di una e la risposta dell’altra nella loro dolce purezza meritavano di essere fermati nel tempo”.
È piena di significati intrinseci infine la sofisticata immagine “La bellezza ci salverà” di Roberto Corinaldesi, premiato dalla giuria dei bambini, che della foto ha detto “Ho scelto di presentare quest’opera perché volevo rendere la bellezza dell’arte in movimento in un contesto degradato. La luce proveniente da destra ha poi un messaggio eloquente, di entrata sulla scena, e impone allo spettatore uno sguardo e una riflessione sul bello in sé”
Ma la mostra Lo spirito del teatro, da vedere e rivedere, prosegue con i colori incredibili della foto di Maria Maggi, il sorprendente Teatro patologico di Pino Rampolla, la commovente spontaneità di Volare in scena di Samuel Dossi o lo sguardo sul pubblico di Claudio Pasero insegnante che coglie uno spettacolo dei suoi alunni.
Ricordiamo che la piccola sosta in centro città tra immagini insolite che sapranno suscitare discussioni e riflessioni è ancora possibile fino al 5 giugno nei seguenti orari: dal lunedì al venerdì 10 – 13 e 15 – 17; sabato 15 – 20.